PMI: “voucher manager”

La legge di bilancio 2019 prevede per le pmi un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale

La legge di bilancio 2019 prevede il riconoscimento alle PMI e alle reti di impresa del cosiddetto “voucher manager”.
L’agevolazione è un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Il voucher è riconosciuto per i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, vale a dire 2019 e 2020 per i soggetti “solari”.

Possono beneficiare dell’agevolazione le PMI come:
• “microimpresa” un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro;
• “piccola impresa” un’impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro;
• “media impresa” un’impresa che occupa meno di 250 persone e realizza un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

La classificazione dell’impresa rileva la determinazione del beneficio, essendo lo stesso differenziato in ragione della dimensione aziendale. Nello specifico, alle micro e piccole imprese il contributo è riconosciuto, in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro, in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolato. Alle medie imprese il contributo è invece riconosciuto, in misura pari al 30% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro, sempre in relazione a ciascun periodo d’imposta. In caso di adesione a un contratto di rete, se hanno nel programma comune lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, il contributo è riconosciuto alla rete in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo complessivo di 80.000 euro.