- 17 Giugno 2022
- Categoria: News
Gli standard europei per il reporting di sostenibilità (ESRS) sono stati pubblicati in consultazione dall’EFRAG lo scorso 29 aprile. I documenti presentati non includono né standard di settore né standard personalizzati per le PMI, anche se ci sono alcuni dettagli riguardanti le piccole imprese che vorranno/dovranno orientarsi versola rendicontazione di sostenibilità.
Va sottolineato che gli Exposure draft sono articolati in:
– due “cross-cutting standards”, ovvero due modelli il cui contenuto si applica trasversalmente a tutti gli standard di rendicontazione e che includono i Principi generali e le aree di rendicontazione da seguire (ESRS 1 General principles) e le indicazioni relative alle richieste di rendicontazione in tema di caratteristiche generali dell’azienda, contesto di riferimento, strategia, business model e governance (ESRS 2 General, strategy, governance and materiality assessment disclosure requirements).
– undici “standard sector-agnostic”(standard specifici), che definiscono le informazioni di sostenibilità considerate rilevanti per tutti i settori di attività e quindi applicabili a tutte le realtà aziendali. Tra questi undici standard, cinque sono ambientali, quattro sociali e due di Governance.
Con particolare riferimento agli standard sector-agnostic, detti specifici, va ribadito che gli stessi standard riguardano i fondamentali fattori della sostenibilità previsti dalla Direttiva CSRD con il focus incentrato sui rischi e sui relativi impatti indipendentemente dai settori di appartenenza.
Per ciascuna categoria trattata vengono definiti i requisiti che le aziende devono soddisfare e di cui devono render conto nel reporting di sostenibilità aziendale.
L’EFRAG riporta anche una guida all’applicazione dei seguenti requisiti:
– per gli standard ambientali: E.1: clima; E.2: inquinamento; E.3: acqua e risorse marine; E.4: biodiversità ed ecosistema; E.5 :economia circolare;
– per gli standard sociali: S.1: lavoro dipendente; S.2: fornitori e forza lavoro nella catena del valore; S.3: territorio e comunità interessate; S.4: utilizzatori e consumatori finali;
– per gli standard di governance: G.1: governance, controllo dei rischi e controllo interno; G.2: gestione degli affari.