Dati I dichiarati nello spesometro e il volume d’affari dei contribuenti: controlli

Il provvedimento n. 237975, dell’8 ottobre 2018 dell’agenzia delle entrate, descrive in dettaglio le informazioni necessarie per una valutazione della correttezza dei dati in possesso del contribuente.

Partono i controlli di corrispondenza tra dati i dichiarati nello spesometro e il volume d’affari dei contribuenti.
Il provvedimento n. 237975, dell’8 ottobre 2018 dell’Agenzia delle entrate, descrive in dettaglio le informazioni necessarie per una valutazione della correttezza dei dati in possesso del contribuente. Questo al fine di consentirgli di poter fornire elementi, fatti e circostanze dallo stesso non conosciuti in grado di giustificare la presunta anomalia, anche al fine di poter rimediare agli eventuali errori o omissioni mediante il ricorso all’istituto del ravvedimento operoso.

Va ricordato che con la Legge di Bilancio per l’anno 2015 (L. 190/2014), il Legislatore ha previsto che tramite provvedimento direttoriale fossero messe a disposizione da parte dell’amministrazione finanziaria le informazioni derivanti dal confronto tra i dati comunicati dal contribuente e quelli comunicati dai suoi clienti soggetti passivi Iva tramite il cosiddetto “spesometro”, confronto da cui risulta che lo stesso contribuente abbia omesso, in tutto o in parte, di dichiarare il volume d’affari conseguito.
Oggi con il provvedimento sopracitato si controlla la corrispondenza tra i dati dichiarati da entrambe le parti. In caso di incongruenza il contribuente potrà provvedere alla correzione di quanto dichiarato tramite il ravvedimento operoso.

I dati e le informazioni contenuti nelle comunicazioni messe a disposizione dei contribuenti tramite Pec sono i seguenti:
a) codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
b) numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;
c) codice atto;
d) totale delle operazioni comunicate dai clienti soggetti passivi Iva e di quelle effettuate nei confronti di consumatori finali (quest’ultime al netto dell’Iva determinata secondo l’aliquota ordinaria), comunicate con lo “spesometro”;
e) modalità attraverso le quali consultare gli elementi informativi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata.

L’avviso e gli altri elementi di dettaglio sono messi a disposizione del contribuente nel “Cassetto fiscale” consultabile all’interno dell’area riservata del portale informatico dell’Agenzia delle entrate.
Il provvedimento indica altresì le modalità con le quali i contribuenti possono richiedere informazioni o comunicare all’Agenzia delle entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti.