Crowdfunding per le srl pmi

Il decreto legge 50/2017 consente alle srl pmi, l’acquisto da parte della società di proprie quote e l’emissione di strumenti finanziari, e sottoscrizione di quote, anche attraverso il crowdfunding, ma gli statuti vanno modificati.

Il Decreto Legge 50/2017 ha introdotto un’importante riforma per le srl qualificabili come PMI.
Rientrano in questa categoria tutte quelle che non superano i 250 dipendenti (media durante l’anno a tempo determinato o indeterminato) e non hanno un fatturato annuo superiore ai 50 milioni, inteso come ricavi delle vendite e delle prestazioni, oppure totale dell’attivo patrimoniale inferiore a 43 milioni. Tale riforma consente alle srl PMI la creazione di categorie di quote fornite di diritti differenziati, l’acquisto da parte della società di proprie quote e l’emissione di strumenti finanziari, e sottoscrizione di quote, anche attraverso il crowdfunding, ovvero portali per la raccolta di capitali.
L’operatività delle nuove disposizioni è stata scandita grazie alla delibera Consob che ha apportato rilevanti modifiche al “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali on-line”. La nuova versione del Regolamento estende a tutte le PMI questa forma di accesso al mercato dei capitali, inizialmente riservata a start-up e PMI innovative.
È poi prevista una tutela maggiore per gli investitori, grazie all’obbligo previsto per i gestori dei portali di crowdfunding, di aderire a sistemi di indennizzo o di dotarsi di copertura assicurativa. Questa disposizione sarà in vigore dal prossimo giugno.
Va specificato cosa si intende con il termine “crowdfunding”, ovvero il finanziamento collettivo di progetti, iniziative o start up, con piccoli investimenti individuali di denaro o altre risorse, effettuati da persone spinte da spirito di collaborazione e imprenditoriale, fiducia nel progetto o semplice apprezzamento dello stesso.
Elenchiamo, quindi, gli elementi che caratterizzano la nuova disciplina:

  • la nuova figura del gestore del portale deve possedere determinati requisiti ed essere iscritto in apposito registro tenuto dalla Consob. Questa nuova figura gestisce, oltre agli intermediari finanziari abilitati come banche e imprese di investimento sottoposte a vigilanza, l’individuazione del canale di raccolta nella piattaforma web, la cui gestione è affidata;
  • la previsione di limiti massimi di importo affinché all’operazione sia applicabile l’esenzione dalla disciplina ordinaria del prospetto di offerta, sostituita da oneri informativi molto più leggeri a cura del gestore del portale;
  • la riserva a investitori professionali, fondazioni bancarie e incubatori di una percentuale almeno pari al 3%. Si evidenza che dal punto di vista pratico per poter accedere al finanziamento via web, però, lo statuto della srl a modificato.