- 16 Marzo 2022
- Categoria: News
L’Agenzia delle Entrate ha escluso l’imponibilità in Italia dei certificati di rating emessi dall’Offshore Racing Congress Limited (ORC) per imbarcazioni italiane. Lo ha reso noto con la risposta interpello n. 80, pubblicata l’8 febbraio scorso.
Nello specifico è stato analizzato il caso di un ente dotato di personalità giuridica e senza di scopo di lucro che promuove, organizza e progetta l’attività velica, sotto tutela del CONI, e che partecipa, in qualità di associato, al sopracitato Organismo internazionale. Lo stesso ente residente in Italia, ha chiesto all’Agenzia delle Entrate se gli importi pagati all’Organismo estero per l’emissione dei certificati di rating richiesti dalle imbarcazioni italiane, siano fiscalmente rilevanti in Italia.
Questa disposizione considera prodotti in Italia “i compensi per l’utilizzazione di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di marchi d’impresa nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico” se corrisposti da soggetti residenti in Italia. Qualora i compensi siano corrisposti a soggetti non residenti, i sostituti di imposta applicano una ritenuta del 30% ai titoli d’imposta.
Nel caso specifico, l’ORC rilascia i certificati elaborati sulla base di un software di sua “proprietà” e periodicamente addebita ai propri associati gli importi dei certificati emessi tramite l’emissione di una debit note in cui sono specificati gli importi senza IVA.
Il software non è accessibile, nemmeno parzialmente, al soggetto residente, il quale non risulta titolare nemmeno di alcun diritto di utilizzazione. Pertanto l’Agenzia delle Entrate ritiene che gli importi erogati non siano fiscalmente rilevanti in Italia.